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Visualizzazione dei post da maggio, 2009

Ancora lui

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Giuro, io non gli sto dietro, non riesco a stargli dietro. Almeno oggi non volevo parlarne, ma Silvio ne ha trovata un'altra delle sue. Giusto 2 post fa gli avevo scritto una letterina, dando appuntamento alla prossima bizzarria. Ma non pensavo assolutamente che accadesse così presto. Devo ammettere che Silvio riesce a battere ogni record. Ieri ha affermato, riguardo i terremotati d'Abruzzo, che questa estate vuole programmare vacanze al mare per le famiglie e crociere sul mediterraneo per i ragazzi. Gli aquilani si sono "leggermente" incazzati , rispondendo che (incredibile ma vero!) loro vogliono rientrare nelle loro case, non fare crociere. Questi aquilani non si accontentano mai, ma guarda un po'. La maggior parte di loro ha avuto la casa distrutta, perso il lavoro, vive in una tenda, nel peggiore dei casi ha perdute persone care, e adesso si arrabbiano perchè Silviuccio gli vuol far fare una crociera, invece di accelerare i tempi del rientro nelle case. Ma ch

Metodi infallibili

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Ci sono alcuni metodi infallibili in Italia e in Sardegna, per farsi mandare affanculo, farsi dare del coglione, o addirittura essere malmenato: 1) ritardare di una frazione di nano secondo la partenza di fronte a un semaforo che diventa verde. Più il nostro piede destro impiegherà tempo a premere il pedale dell'acceleratore e in contemporanea il sinistro a staccarsi dalla frizione, più alto sarà il grado di rischio, di incorrere nelle simpatiche reazioni appena sovradescritte, con alcune variazioni sul tema: - bi bi (clacson della vettura che ci segue); - ajò maccu (traduzione: e dai scemo); - bi bi bi bi (clacson di varie vetture che sono in fila); - a ti sceddi (traduzione: e svegliati); - bi bi bi bi po po (clacson di innumerevoli vetture con aggiunta di un autoarticolato guidato da un energumeno poco incline alla discussione); - minacce di percosse; - rissa finale con intervento delle forze dell'ordine. 2) Andare allo stadio (non importa per quale squadra tifiate). L'

Letterina... a Silvio

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Silvio, Silvio, ci sei cascato ancora... Non bastava l'esserti fatto fotografare con alcune belle signorine sulle ginocchia, non bastava aver dato un ministero alla Carfagna, non bastava averci provato con il capo di stato finlandese, Tarja Halonen? Ora te la fai pure con le diciottenni? Ma sei proprio un gran furbacchione! Anche quella santa di tua moglie non ce la fa più. Ti rimane fedele solo il ministro Bondi, che so ti dedica sempre una delle sue orribili poesie, che tu fai finta di apprezzare, con quel tuo inconfondibile sorriso da playboy navigato. Non è bastato neanche farsi ricrescere i capelli, quell'ingrata di Veronica ti ha lasciato lo stesso. Ma vedrai Silvio, stai tranquillo, altre incredibili avventure ti e ci aspettano, con le quali riuscirai ancora una volta a distogliere l'attenzione dalle tue vere magagne. Certo, questa volta l'hai fatta proprio grossa, ma sono sicuro che riuscirai ancora a sorprenderci. Alla prossima. P.S.: stasera si gioca la finale

Domani è già qui

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Oggi ho comprato il cd "Domani-21/04.2009", il cui ricavato sarà devoluto al c/c 95882221 per la ricostruzione del conservatorio "Alfredo Casella" e del teatro stabile de L'Aquila colpiti dal sisma. Il cd costa 5 euro, la canzone è molto carina, all'interno c'è anche il videoclip della stessa. Non mi piace fare pubblicità a nulla, ma questo è un caso diverso. Invito tutti a comprare il cd o a contribuire per far si che tutte le persone possano tornare alla loro vita di sempre. Sono passati 56 giorni dalla terribile notte, e la gente continua a vivere nelle tendopoli in mezzo a mille disagi, quali il caldo soffocante di giorno, il freddo di notte, la mancanza di igiene, la convivenza forzata con altre persone, il tempo che non passa mai. Lo ripeterò fino alla nausea, questa gente non va lasciata sola, ognuno nel suo piccolo può contribuire. Voglio che il terremoto sia un ricordo lontano. Voglio che la gente torni a sorridere. Voglio tornare a camminare pe

A cena con George parlando di politica

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Ebbene si, la foto che vedete è verissima, sono seduto al tavolo che discuto con il mio caro e vecchio amico George Clooney, tenendolo aggiornato sulle ultime novità politiche della nostra splendida nazione. Mi domandava se anche qua in Italia ci si vergogna della politica per via delle persone che ne fanno parte, come gli americani che ora si imbarazzano quando sentono il nome di Schwarzenegger, acclamato (...) governatore della California. Gli ho risposto candidamente che qua la situazione è catastrofica, specificando che però al peggio non c'è mai fine, raccontandogli della candidatura di Emanuele Filiberto alle prossime elezioni europee. Per lui che non sapeva bene chi fosse 'sto Filiberto, gli ho immediatamente chiarito alcune cose: 1-Emanuele Filiberto è quello che, insieme alla sua famiglia, chiese un risarcimento di 260 (duecentosessanta, mica bruscolini) milioni di euro allo stato italiano per i danni morali subiti in 54 anni di esilio. Il colmo, come se Hitler chiedes

Un po' di me

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Ogni giorno mi trovo a indignarmi per qualcosa. Mi indigno talmente spesso, che ormai la maggior parte della gente dice di me che sono solo un gran criticone e che non mi va mai bene niente. E quando mi sento dire queste cose non posso non sorprendermi, perchè penso e credo di vedere la realtà così come è, e di non stare a interpretare o giudicare un bel niente. Cerco sempre di vedere il mondo che mi circonda nella maniera più obiettiva e oggettiva possibile. Cosa difficile, se non impossibile, come sosteneva Pirandello, perchè secondo lui la visione della realtà è diversa per ciascuno di noi. Però sono convinto che i fatti siano fatti, e ci sia ben poco da interpretare o da avere posizioni assai differenti su di essi. Mi sorprendo quando sento la gente che usa la parola amore con una facilità disarmante, questo amore che permea ogni frase che colgo, ogni considerazione che ascolto; gente che non dà alcun peso alle parole che dice, comportandosi in maniera completamente differente al m

La mia memoria

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Il mio cervello è in grado di fare parecchie cose. Alcune gli riescono anche sorprendentemente bene. Ho una buona memoria. Ma quando si tratta di ricordare i nomi delle persone, la sindrome di Alzheimer si impossessa delle mie facoltà mentali. Ho la memoria di un vecchio di 120 anni. E non parlo della totalità dei nomi delle persone, ma solo di quelle che mi vengono presentate; "oh ciao, ti presento il mio amico", ed è a questo punto che si apre il buco nero nella mia mente, la zona d'ombra, più che una zona mi sembra una metropoli, periferia compresa. Cerco di concentrarmi, di prepararmi ad ascoltare le parole del mio interlocutore, ma nell'esatto istante che gli sto dando la mano per presentarmi, divento improvvisamente sordo, mi si otturano le trombe di eustacchio, mi si obnubila la mente, e riesco solo a decifrare un improbabile: "ciao, io mi chiamo Fr..st..zon..ar..no/na". E questo succede ogni volta, e sottolineo ogni, volta che conosco una persona nuo

Riposa in pace

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Una cosa che ho sempre amato fare negli ultimi anni, a parte rapinare una banca con una maschera raffigurante papa Ratzinger e cambiare più volte orientamento sessuale (cosa che, dicono, mi riesca benissimo), è quella di immaginare un possibile epitaffio da far scrivere sulla tomba quando non farò più parte di questo mondo. Riflettevo su possibili frasi di sicuro effetto, del tipo: "Qua giace un uomo libero" oppure "Qui riposa una persona rimasta nel cuore di tutti", ma mi son presto reso conto che queste parole risuonerebbero vere come i sondaggi di Berlusconi. E allora mi son buttato su cose maggiormente originali come: "Era convinto di avere tutta la vita davanti", o "Eppure fino a ieri stavo bene", o ancora, in un delirio di onnipotenza "Credeva di poter decidere lui quando", o meglio "Credeva di essere Dio". Ma alla fin fine, invece, so già che quando morirò, sulla mia lapide ci sarà scritto: 1983-20??. Antonello Falchi.

L'Aquila non si arrende

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È passato un mese da quando, alle 3.32 di un giorno apparentemente come un altro, il terremoto ha colpito al cuore L'Aquila, stravolgendo completamente la vita dei suoi abitanti. Nella mia testa risuona ancora il boato tremendo che accompagnava il terremoto, come un macabro motivetto che non vuol saperne di sparire dalla mia mente. Ho ancora negli occhi le immagini di panico, sofferenza, disperazione della gente, poi trasformatesi in smarrimento, desolazione, dolore continuo e inarrestabile, causato da un avvenimento che supera i confini dell'immaginazione per entrare in quelli di un'impietosa realtà. Provare sulla propria pelle un'esperienza del genere, ma soprattutto viverla attraverso le emozioni della gente, ti lascia una ferita nell'anima impossibile da cicatrizzare. Non bisogna lasciare sole a se stesse e al loro dolore queste persone, ed è per questo che tutti devono fare qualcosa, in modo particolare le istituzioni. Guido Bertolaso ieri sera a "Porta a

Perdonami. Sempre con me

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Non avevo bisogno di questo per far si che avessi un vuoto dentro così insopportabile, giuro, non ne sentivo davvero il bisogno. Vivo costantemente con questo che ormai per me è diventato un dato di fatto. Alcuni vuoti si possono riempire; per altri invece tutto ciò non è possibile, non basterebbe una vita per colmarli, richiuderli. Chiederci il perchè o vederne una logica di fondo sarebbe inutile. È inutile. Ci sono e basta e noi non possiamo far altro che conviverci.