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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Gli sguardi degli altri

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Tutti abbiamo bisogno che qualcuno ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere potremmo essere suddivisi in 4 categorie: la prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico; la seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. Si tratta degli instancabili organizzatori di cocktail e di cene. Essi sono più felici delle persone della prima categoria le quali, quando perdono il pubblico, hanno la sensazione che nella sala della loro vita si siano spente le luci. Succede, una volta o l'altra, quasi a tutti. Le persone della seconda categoria, invece, quegli sguardi riescono a procurarseli sempre; la terza categoria è fatta dalle persone che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. La loro condizione è pericolosa quanto quella degli appartenenti alla prima categoria. Una volta o l'altra gl

L'anticamera della morte

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La nostra non è una società fatta per gli anziani. Loro, insieme ai disabili sono l'ultimo anello della catena sociale. Molti la definiscono signorilmente la terza età, ma terzo sta solo per non più primi nè secondi, ma terzi, gli altri, altri dimenticati da Dio. Non c'è posto per gli anziani in questa vita, ormai non servono più, sempre più soli, abbandonati da tutti, soprattutto da chi dovrebbe stargli più vicino, i figli, i parenti, gli amici di una vita. E allora, se sei vecchio e nessuno ti vuole, la tua pensione (sempre che non sia una pensione da fame) viene sfruttata dai tuoi "cari" per mandarti in un ospizio, signorilmente chiamato casa di riposo. I tuoi "cari", troppo impegnati per potersi occupare anche di te, che ormai, così come sei, sei solo un peso. Certo, si potrebbe dire che in queste strutture gli anziani sono seguiti, trattati con gentilezza, garbo, accompagnati, vengono aiutati. Ma aiutati a fare che cosa? Aiutati a essere accompagnati do

Articolo 1 della Costituzione

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Il deputato del Pdl, tale Remigio Ceroni (chi minchia è?!?) ha fatto una proposta di legge che chiede di modificare l'articolo 1 della Costituzione italiana, forse l'unico articolo che tutti, ma proprio tutti, conosciamo. Vuole trasformare l'odierno "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro", in "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale". Ah, che bella proposta di legge! Non ne sentivo una così interessante e intelligente dal 2007, quando Rocco Buttiglione aveva proposto che alla buvette del parlamento venissero aggiunti i gelati. Chissà come mai questo deputato (la cui esistenza mi era ignota fino a qualche ora fa), facente parte, guarda caso, del Pdl, fa questa bella pensata??? Forse perchè non vuole che la magistratura abbia un potere così grande, cioè quello di

4 B Informatica

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Ogni tanto mi piace scrivere di argomenti leggeri, e oggi mi è capitato sott'occhio un libro riguardante le note che i professori infliggono agli alunni nel corso dell'anno scolastico. Voglio riportare alcune di queste note. Mi ha fatto ricordare la mia classe, dove io ed altri cialtroni come me vivevamo, senza saperlo probabilmente, alcuni dei momenti più belli della nostra vita. 4 B Informatica, leggete attentamente qua sotto: vi ricorda qualcosa? L'alunno G. si giustifica del ritardo dicendo che il bus aveva bucato, esibendo però un casco che smentisce l'impiego dei mezzi pubblici. F. rientra in classe alle 12.20 sostenendo di essere stato al bar. G.F. esce dall'aula alle 11.30 per "sono stato nominato" e dicendo "ciaoooooooo". L'alunno F. motiva il ritardo di stamattina attribuendo la colpa al suo gallo, colpevole di non avere cantato. In aula persiste un odore di putrefazione, di cui mi si accusa ingiustamente. M. entra in classe alle 8