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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

I sommersi e i salvati

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Leggere i sommersi e i salvati è come ricevere un pugno nello stomaco il cui effetto ti appartiene per sempre, ti lascia senza fiato. È cadere in un baratro senza fine, è una ferita che non si cicatrizza praticamente mai. Leggere i sommersi e i salvati non ha niente a che vedere con il verbo “leggere”, riguarda soprattutto i verbi inorridire, soffrire, dilaniare (corpo e anima) e in seguito sapere, prendere coscienza, cercare di capire l’incapibile, l’inspiegabile. Come si può capire, come si può spiegare a chi non lo ha vissuto, cosa significhi la violenza quotidiana che subivano i deportati? Primo Levi scrive:" L'inutile crudeltà del pudore violato condiziona l'esistenza di tutti i lager. Le donne di Birkenau raccontano che, una volta conquistata una gamella (grossa scodella di lamiera smaltata), se ne dovevano servire per tre usi distinti: per riscuotere la zuppa quotidiana; per evacuarvi di notte, quando l'accesso alla latrina era vietato; per lavarsi quando