Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2008

Spariamo a zero

Immagine
31 dicembre 2008. Ultimo giorno dell'anno. Così si dice. Così si crede. Tempo di bilanci un po' per tutti. Tempo di sfogarsi per liberare tutte le tossine accumulate durante le feste. E proprio per questo motivo che oggi ho creato uno spazio chiamato vangate di merda. Qua ci si può sbizzarrire e ci si può scagliare contro tutto e tutti, senza nessuna remora. Per sentirsi più leggeri. O solo per il gusto di farlo. Tira anche tu la tua bella e sana vangata di merda. Apro io le danze. Voglio tirare una vangata di merda: -a chi fa scoppiare i petardi a capodanno. Anche quest'anno, come d'altronde tutti i sacrosanti anni, ci sarà la solita miriade di morti, feriti, amputati (cui spero di non far parte) a causa dei botti usati a S.Silvestro; -a Marek Hamsik (calciatore del Napoli). Si vocifera che sia stato trovato il suo orologio da 25 mila euro (si, avete letto bene 25000) rubatogli qualche settimana fa. Tranquilli, il ragazzo non si è montato la testa. Consiglio ai ladri:

Vado via

Noooooo! Ho scoperto una notizia che mi ha profondamente sconvolto... Elisabetta Gregoraci ha un suo blog... e ogni tanto lascia addirittura qualche post... Sigh sigh... Sob sob... Me tapino... Non c'è più limite all'indecenza... Vado a drogarmi immediatamente... O a bere per dimenticare... O a guardare Italia allo specchio su Raidue. Ora la mia vita non sarà più la stessa... Mi trasferirò immediatamente in Brasile e realizzerò un sogno che ho fin da bambino: diventare una drag queen famosa che balla nei migliori locali di Rio con il nome di Elisabetinha Gregoraçao.

Conviene che mi svegli?

Immagine
Meno male che ci sono le vacanze natalizie! Anche quest'anno sono arrivate. Finalmente, che gioia, che allegria! Proprio ieri pomeriggio, talmente entusiasta per l'inutilità di queste feste, stavo decidendo se scaccolarmi, ovvero prelevare del campione di muco dal mio naso con l'ausilio del dito indice e ubicarlo nella parte sottostante del divano a completa insaputa della mia povera madre, con la mano destra o con quella sinistra; e nella più totale apatia mi è capitato sotto gli occhi un numero del fantastico settimanale "Oggi". Lo so, sono masochista ma le feste hanno su di me quest'effetto, perciò ho iniziato a sfogliarlo. Si parte con servizi interessanti che danno preziosissimi consigli su come evitare gaffe durante il cenone di natale, problema spinoso come quello della nascita dell'uovo o della gallina; poi si passa a domande scottanti e scomode del tipo: "Davvero Fazio è fazioso"?, "È giusto fare il presepe a scuola"?, e ancora

Asino calzato e vestito

Anche io sono incappato nell'errore dovuto alla fretta e non ho riletto il post prima di pubblicarlo. Mi scuso e mi prostro davanti all'errore orripilante e nauseabondo da me commesso nel post di ieri: se qualcuno a interesse verso queste cose. AAAAAArghhh! Ho bisogno di scriverlo in maniera corretta per stare in pace con la mia coscienza: se qualcuno ha interesse verso queste cose. Che poi adesso mi sono accorto di aver scritto questo con due u, ma almeno è uno sbaglio perdonabile... Ora potrò dormire sonni un pochino più sereni...

Non sanno quello che fanno

Alcune settimane fa mi è capitato (mi ci hanno portato con la forza e sotto tortura) di passare una serata con degli amici in un locale orrendo di Sassari; mentre la serata scorreva via in maniera che definire divertente sarebbe un po' come affermare che i comici del bagaglino fanno ridere, tra gente che sgomitava, mi calpestava, mi sputava, mi inondava del proprio sudore (i giovani sassaresi si divertono con poco), ecco che appaiono come per magia 7-8 (non mi ricordo bene il numero per via dell'alcool che ancora non avevo bevuto) tra suore e frati, o per lo meno persone che portavano i suddetti vestiti. Salgono sul palchetto che stava di fianco alla postazione del dj, e come nei migliori villaggi turistici, iniziano a ballare tutta una sequenza di balli di gruppo e affini, inneggiando a Gesù grazie all'ausilio del microfono, passatogli da non so quale decerebrato. Ora, non so quanto di vero potesse esserci nelle loro identità, ma non è questo il punto: il punto stà nel fat