L'Aquila non si arrende


È passato un mese da quando, alle 3.32 di un giorno apparentemente come un altro, il terremoto ha colpito al cuore L'Aquila, stravolgendo completamente la vita dei suoi abitanti. Nella mia testa risuona ancora il boato tremendo che accompagnava il terremoto, come un macabro motivetto che non vuol saperne di sparire dalla mia mente. Ho ancora negli occhi le immagini di panico, sofferenza, disperazione della gente, poi trasformatesi in smarrimento, desolazione, dolore continuo e inarrestabile, causato da un avvenimento che supera i confini dell'immaginazione per entrare in quelli di un'impietosa realtà.
Provare sulla propria pelle un'esperienza del genere, ma soprattutto viverla attraverso le emozioni della gente, ti lascia una ferita nell'anima impossibile da cicatrizzare.
Non bisogna lasciare sole a se stesse e al loro dolore queste persone, ed è per questo che tutti devono fare qualcosa, in modo particolare le istituzioni. Guido Bertolaso ieri sera a "Porta a porta" ha dichiarato che le prime case saranno pronte a fine settembre e che gli aquilani (di città e provincia), avranno un tetto sopra la loro testa entro dicembre 2009. L'ha promesso quasi solennemente, e io lo riporto qua nel blog perchè se così non fosse, dovrà risponderne a tempo debito, non solo agli abruzzesi, ma a tutta l'Italia. Le donazioni devono essere continue, e finchè L'Aquila non sarà tornata la città che era, se ne dovrà continuare a parlare e a scrivere. Perchè a un terremoto si può reagire, all'indifferenza no.

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