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Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Se vai a L'Aquila... NON PORTARE LE CARRIOLE!

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Come Benigni avvisava di non toccare le banane se si andava a Palermo, nel film di Johnny Stecchino, così gli aquilani sono avvisati riguardo le carriole. Domenica 28 marzo, gli aquilani e non solo, hanno trovato la Digos ad aspettarli lungo la via che portava a Piazza Duomo. Gli incorruttibili funzionari non hanno permesso il passaggio alle pericolosissime carriole, anche quelle "guidate" dai bambini. Nonostante le civilissime proteste di tutte le persone, non c'è stato nulla da fare, "oggi niente carriole nel centro" ammonivano con tono severo, non si sa bene per quale motivo. In realtà si sa benissimo, perchè essendoci le elezioni, niente e nessuno doveva disturbare il voto, le elezioni del "va tutto bene, il problema terremoto è risolto" figurarsi i cittadini aquilani che protestano solo perchè rimasti senza casa dal 6 aprile. Nella foto riporto il verbale redatto dalla questura de L'Aquila, che secondo me deve finire in testa alle classifiche

Domenica a L'Aquila

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Sono tornato a L'Aquila. Da quel maledetto aprile non ci avevo messo più piede. Quasi non avessi il coraggio di rivivere certi momenti. Ma ieri, quando son passato per le vie del centro, quando ho rivisto il palazzo (messo in sicurezza, l'unico della zona) dove ho vissuto tanti momenti intensi, quando ho rivisto tutte quelle macerie, è come se non me ne fossi mai andato. Le emozioni mi son tornate addosso in pieno, mi hanno travolto, inondato. Esternamente non ho versato neanche una lacrima, ma dentro piangevo, eccome se piangevo, un pianto che pensavo non avrei mai più provato, e che invece ho scoperto mi accompagna da un anno. Le macerie sono il simbolo di una popolazione ferita ma, come ho constatato personalmente, ancora viva, con una gran voglia di lottare. Mi sarebbe piaciuto vedere più gente in piazza, mi piacerebbe vedere negli occhi di tutti la voglia di riprendersi la propria città, la propria vita; voglia che ho visto inequivocabilmente negli sguardi di molti, ma non

Nel nome della libertà?!?

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Sabato a Roma si è svolta la manifestazione del Pdl. Delle persone si sono radunate nella capitale non si sa bene per quale motivo, alcuni dicevano "per difendere la libertà", ma libertà da che cosa, libertà da chi?!? Ci si riempie la bocca di parole che ormai così come vengono usate perdono qualunque significato, in barba ai veri valori. Sul palco abbiamo assistito alla sfilata delle salme, con tanto di giuramento ridicolo che, devo ammettere, ha avuto su di me un effetto devastante: dopo aver sentito quelle parole ho avuto un attacco di ridarola irrefrenabile che solo il mio vicino è riuscito a interrompere facendomi vedere le facce di quelli dell'opposizione, soprattutto del Pd. A quel punto la mia voglia di ridere e scherzare è cessata improvvisamente, dando spazio a una rassegnazione che ho potuto lenire solo andando a trans, o in alternativa sentendo La Russa che dice che lui è uno di quelli che combatte strenuamente la mafia, cosa che mi ha fatto pisciare sotto dal

Non li avete uccisi

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Discorso di Paolo Borsellino del 23 giugno 1992, a un mese esatto dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anch'essa magistrato, e tre uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. "Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. Francesca Morvillo stava accanto al suo uomo con perfetta coscienza che avrebbe condiviso la sua sorte. Gli uomini della scorta proteggevano Falcone con perfetta coscienza che sarebbero stati partecipi della sua sorte. Non poteva ignorare, e non ignorava, Giovanni Falcone, l'estremo pericolo che correva, perchè troppe vite di suoi compagni di lavoro e di suoi amici sono state stroncate sullo stesso percorso che egli si imponeva. Perchè non è fuggito? Perchè ha accettato questa tremenda situazione? Perchè non si è turbato, perchè è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per

Decreti legge

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Oh, finalmente! Evviva! Era da un po' di tempo che il governo non varava un bel decreto legge, ma oggi abbiamo una bella notizia! Un fantastico decreto salvaliste in favore delle liste Pdl, nel Lazio e nella Lombardia, che non erano riuscite a presentarle nei termini indicati dalla legge. In uno stato "normale" tutto questo sarebbe incostituzionale, e invece da noi "impossible is nothing" (come diceva una famosa pubblicità di qualche anno fa). Colui che dovrebbe essere il difensore della Costituzione, colui che dovrebbe far rispettare il nostro documento su cui si fonda la Repubblica italiana, e cioè il presidente della Repubblica Napolitano, se ne sbatte altamente. Qualunque cosa gli si presenti davanti, lui la firma. E allora, dato che il filtro di Napolitano è pressochè inesistente, formulerò anche io qualche interessante proposta di cui l'Italia non può fare a meno, convinto che il presidente accolga con entusiasmo queste mie proposte: 1)un decreto legge

Da dentro

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Quando cammino per strada e mi sento solo anche se sto in mezzo a 1000 persone, io piango quando mi sveglio e non ti ho accanto a me, io piango quando vedo una persona in sedia a rotelle, io piango quando continuo a vivere come se questa persona non esistesse, io piango quando vedo buttare via la vita ad una persona, io piango quando rinuncio ad un sorriso, io piango quando il domani è già scritto, io piango quando immagino il futuro, e tu non ne fai parte, io piango quando io scrivo, ma le mie parole sono vuote, io piango quando vedo un sopruso, io piango quando non intervengo anche se vedo un sopruso, io piango quando non ho l'entusiasmo di fare, io piango quando non sento l'amore dentro di me, io piango.