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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

La paura

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La paura è un sentimento istintivo, il più delle volte irrazionale. Della paura si nutrono i governi per giustificare le proprie azioni, alcuni partiti per avere più consenso e più voti in vista delle elezioni (ogni riferimento alla Lega è puramente casuale...). La paura fa vendere più giornali a editori sempre più in crisi, trasforma i media da semplici messaggeri della notizia a protagonisti tronfi e pavoneggianti. Paura è la parola più (ab)usata negli ultimi giorni. Abbiamo paura dell'Isis ma non abbiamo paura della mafia, della camorra, della 'ndrangheta che corrodono ogni giorno il nostro tessuto sociale, economico e civile, lasciando sul campo più cadaveri di una guerra. Abbiamo paura dei terroristi ma non abbiamo paura di vivere in un paese dove un presidente della Repubblica per la prima volta in 60 anni fa due mandati, in un paese governato da un premier eletto da NESSUNO, minando quindi alla base quella democrazia partecipativa appartenente al popolo di cui si riem

Rompere il silenzio - Siamo tutti Nino Di Matteo

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Antonino Di Matteo è uno dei magistrati più bravi che ci siano in Italia. Bravo perchè non ha paura di indagare su persone scomode e su poteri forti, essendo libero ed indipendente non ha padroni (in politica, in magistratura e nella società civile) e per questo fa paura. E' pericoloso, molto pericoloso. La mafia ha paura di lui. Ma soprattutto molti uomini delle istituzioni hanno paura di lui. Di Matteo è il pm del processo sulla ormai accertata trattativa Stato - mafia, riguardante il periodo delle stragi del 1992 e del 1993, da cui poi è sgorgata la seconda repubblica con tutte le conseguenze che hanno portato a condizionare la storia d'Italia arrivando fino ai giorni nostri. Il boss mafioso Totò Riina ha minacciato di far fare una brutta fine a Di Matteo, e per questo motivo la scorta del magistrato è stata rinforzata. Eppure, nonostante il pericolo di un attentato sia molto reale, le istituzioni tacciono. La maggior parte dei giornali neanche ne parla. Sembra di essere

Il romano medio

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Il romano medio si lamenta per il traffico, ma non rinuncerebbe alla macchina neanche per fare 500 metri. Il romano medio borbotta della sporcizia di Roma, ma poi è il primo a non fare la differenziata e a buttare le cicche della sigaretta per terra. Il romano medio si lamenta di quanto male guidino gli altri e della loro inciviltà, ma poi lui non si ferma MAI sulle strisce per far attraversare i pedoni. Il romano medio si lamenta che non c'è lavoro , ma in realtà non ha voglia di fare un cazzo. Il romano medio critica il sindaco Marino, ma quando gli chiedi il perchè non ti sa dare le motivazioni. Quando al romano medio gli fai notare i tanti problemi della sua città ti risponde "sticazzi, ieri la Roma ha vinto il derby". Il romano medio si lamenta che è tutto un "magna magna", ma se potesse magnà pure lui andrebbe benissimo così. Il romano medio si lamenta delle tasse troppo alte, ma poi ti affitta la seconda casa a prezzi da strozzino. Il romano medio smon