Se vai a L'Aquila... NON PORTARE LE CARRIOLE!


Come Benigni avvisava di non toccare le banane se si andava a Palermo, nel film di Johnny Stecchino, così gli aquilani sono avvisati riguardo le carriole. Domenica 28 marzo, gli aquilani e non solo, hanno trovato la Digos ad aspettarli lungo la via che portava a Piazza Duomo. Gli incorruttibili funzionari non hanno permesso il passaggio alle pericolosissime carriole, anche quelle "guidate" dai bambini. Nonostante le civilissime proteste di tutte le persone, non c'è stato nulla da fare, "oggi niente carriole nel centro" ammonivano con tono severo, non si sa bene per quale motivo. In realtà si sa benissimo, perchè essendoci le elezioni, niente e nessuno doveva disturbare il voto, le elezioni del "va tutto bene, il problema terremoto è risolto" figurarsi i cittadini aquilani che protestano solo perchè rimasti senza casa dal 6 aprile.

Nella foto riporto il verbale redatto dalla questura de L'Aquila, che secondo me deve finire in testa alle classifiche di tutti i verbali più assurdi ed esilaranti mai esistiti. Ne riporto la parte iniziale: "Verbale di sequestro di una carriola, in pessimo stato di conservazione, con contenitore in ferro di colore blu con legatura in ferro sotto il contenitore e cerchio ruota di colore viola, e di una pala con manico in legno".
Questi i veri motivi per cui, a mio parere, hanno sequestrato la carriola:

1) Le erano scaduti contemporaneamente il bollo e l'assicurazione già da un anno;

2) La targa era pari e domenica mi sembra fosse giorno di targhe dispari;

3) Prevenire le stragi del sabato sera, di cui le carriole sono prime responsabili;

4) La carriola, come dice il verbale (pessimo stato di conservazione) faceva veramente cagare;

5) Uno degli uomini della Digos voleva portarsela a casa dopo che la moglie gli aveva detto, in un momento di eccitazione: "Facciamo la carriola".

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