Moralismi all'italiana


Il doping è l'antitesi dello sport. E' perfettamente l'opposto. E' la negazione di tutti quei valori che lo sport insegna: sacrificio, abnegazione, sportività, cultura della sconfitta, impegno. E Alex Schwazer dopandosi ha negato l'essenza più pura dello sport. Però Alex Schwazer prima di essere uno sportivo è un uomo, e sappiamo che essere uomini significa anche sbagliare. Lui lo ha ammesso, perchè sa che prima di tutto ha tradito se stesso e lo sport a cui ha dedicato gran parte della propria vita, oltre ad aver tradito le persone che credevano in lui. Ma le lacrime e il pentimento di quest'uomo a me son sembrate sincere, soprattutto la sua sofferenza interiore mi è sembrata quanto di più vero possa esserci nella storia umana di un individuo, qualunque esso sia, sportivo e non. Mi ricordo pochi sportivi fare una conferenza stampa e consegnare le proprie sofferenze intime a un pubblico potenzialmente mondiale dopo essere stati trovati positivi all'antidoping. Io ho visto e letto nelle sue parole e nel suo stato d'animo grandissima dignità. Ed è per questo che non posso sopportare l'inutile e finto moralismo all'italiana dei giornalisti bacchettoni e di alcuni addetti ai lavori, con le loro ripugnanti e stomachevoli arringhe sui valori dello sport, dell'olimpiade, sui loro j'accuse, sul loro finto perbenismo, tipico di chi è pronto a fare la morale quando è troppo facile farla, ma altrettanto pronto a salire sul carro dei vincitori quando si vincono le medaglie. Prima di Pechino, Schwazer era un signor nessuno, nessuno se lo cagava, dopo la medaglia d'oro nella 50 km tutti a osannare l'atleta, alcuni prendendosi meriti che non hanno mai avuto (FEDERAZIONE ITALIANA, CONI). Ora tutti ad accusarlo, a lasciarlo solo: Petrucci, presidente del Coni, con le sue parole vergognose, sempre in prima linea quando si vincono le medaglie, non ha minimamente provato a difenderlo, a fargli sentire il suo sostegno. Perchè l'atleta Schwazer ha sbagliato, ma l'uomo Schwazer andava capito, ascoltato, non abbandonato. E invece è stato preso come emblema dell'Italia che vuole fregare, dell'Italia imbrogliona, dell'Italia antisportiva, mettendogli da contraltare magari i "magnifici" esempi di sportivi che non barano in un estenuante profluvio di nauseante retorica.
Io mi vergogno come italiano di avere un presidente come Petrucci, di avere dei giornalisti senza cultura storica, sportiva e senza umanità, non di avere un atleta come Schwazer.

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