La strage di Stato. Paolo Borsellino


E' un po' difficile credere che a 20 anni da un attentato così sanguinoso, violento, meschino, non ci sia ancora nessuna verità sugli assassini di Paolo Borsellino e della sua scorta e soprattutto su chi siano i mandanti. Perchè c'era tutta quella fretta di eliminarlo a soli 57 giorni dalla strage di Capaci? Perchè si decise di credere alle parole di un delinquentello qualunque (Scarantino) e si archiviò così in fretta il caso? Perchè Paolo Borsellino non venne mai chiamato dalla procura di Caltanissetta per sentire cosa aveva da dire in merito alla strage dove morì l'amico fraterno Giovanni Falcone? Dove è finita l'agenda rossa? La trattativa Stato-mafia è una realtà, pezzi dello Stato nel 1992 avevano troppo interesse a far tacere per sempre Paolo Borsellino. Cosa aveva scoperto il magistrato? Come disse il fratello di Paolo Borsellino, quella di Via D'Amelio non è stata una strage di mafia, ma una strage di stato. Dopo 20 anni molte domande sono ancora senza alcuna risposta. Troppe cose non dette inquinano l'immagine di un paese che fatica a staccarsi da politici corrotti, ma non ha alcuna memoria dei suoi martiri, chiamati eroi ma in realtà uomini e donne comuni al servizio di uno Stato, di un paese che non ha mai troppo amato chi non si uniforma alla massa. Sono passati 20 anni, ma sembra ieri, sembra oggi. Abbiamo bisogno di risposte, abbiamo bisogno di sentirci sicuri, liberi. La mafia non è un fenomeno meridionale, chiuso, stretto nel suo ambito territoriale. La mafia è molto più vicina a noi di quanto si creda. Ma forse avremo bisogno di altri 20 anni per accorgercene. Altri 20 anni di domande. Senza risposta.

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