Il 97% dei sardi non vuole il nucleare. Questa piccolissima percentuale spero sia sufficiente per far capire da che parte deve andare l'intero paese. La Sardegna ha dato l'esempio, spero gli altri lo seguano.
A volte, solo il linguaggio della poesia può esprimere certe sensazioni, certe emozioni, e certe attitudini che sono proprie della vita. La bellezza della poesia è che rende consapevoli, cambiando modo di vedere, modificando l'angolazione del punto di vista, un comportamento di cui l'essere umano non riesce a cogliere l'essenza. Difficilmente avevo mai sentito parlare di amore in questi termini, e la cosa mi ha subito rapito, come se fosse la più naturale del mondo. Perchè in realtà lo è. Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo. Scrivi di amore senza nominarlo, la precisione sta nell'evitare. Distraiti dal vocabolo solenne, già abbuffato, punta al bordo, costeggia, il lanciatore di coltelli tocca da lontano, l'errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di mancarlo.
Mi mancava. Mi hanno detto di tutto nella vita, ma che avevo spocchia mai. Al massimo che sono presuntuoso, arrogante, testardo, deficiente, scemo, rompiballe, imbecille, etc... (potrei continuare ma la mia autostima raggiungerebbe livelli come quella di Silvio e mi toccherebbe candidarmi a primo ministro o per lo meno andare a puttane, possibilmente minorenni per ridurla...). Ma spocchioso mai. Ma c'è sempre una prima volta. Ho avuto una discussione sulla chat di facebook (si, lo so, che tristezza) con tal Stefano Piccirillo, uno speaker radiofonico che ho conosciuto qualche mese fa e che diciamo non mi ha particolarmente colpito per simpatia. Ma non vado oltre, perchè non voglio influenzare nessuno, voglio che quelli che leggono questo post si facciano una propria opinione personale, ma tanto ho ragione io (cazzo, ho peccato di nuovo di spocchia, devo starci più attento in futuro). Allego qua sotto la conversazione integrale che abbiamo avuto, che io da vero paraculo ho interamen...
Amo la Spagna. Ho passato un periodo indimenticabile della mia vita in questa stupenda nazione. Un giorno spero di tornarci a vivere.Per tanti aspetti sono nettamente più avanti di noi. Però detesto una cosa, mi fa schifo, la trovo ripugnante, una cosa che da tanti spagnoli (non da tutti fortunatamente) viene considerata una tradizione della cultura, ma che di culturale non ha un bel fico secco: la corrida . Non voglio fare il moralista, è che quando ti appassioni a qualcosa, vorresti che questo qualcosa non avesse difetti, che fosse perfetto, vorresti conservarne un'immagine sempre positiva e pulita. Questo è l'effetto che la Spagna ha su di me, ed è per questo che odio la corrida: rovina la perfezione della mia passione. Uno "spettacolo" che non ha niente per essere definito tale, in cui convergono forse più interessi che vera tradizione. Il toro che viene torturato fino alla morte in una infinita agonia mi fa rabbrividire, ma ancor più agghiacciante è l'applaus...
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