Un giorno di ordinaria follia
Vi ricordate il film dove a un certo punto della sua vita Michael Douglas impazziva improvvisamente? Bè, a Roma ogni volta che sali su un autobus puoi tranquillamente vedere scene che andrebbero benissimo per quella pellicola.
Ore 16:39 Autobus 310 per Stazione Termini
Attori protagonisti:
Mario (nome fittizio): signore di 70 anni con cappello
Luisa (nome fittizio): signora grassa di 60 anni
Giovanna (nome fittizio): signora di 65 anni
Attori non protagonisti:
Autista: autista dell'autobus 310
Sara (nome fittizio): ragazza bionda, studentessa probabilmente
Lucio (nome fittizio): ragazzino di 15 anni
Comparse:
Antonello Falchi (nome vero, nel ruolo di me stesso)
altre 40 persone circa
Quando l'autobus si ferma per farci entrare è già stracolmo di gente, a fatica riusciamo ad entrare e a guadagnarci un posticino. Sto talmente comodo e largo che a un cm dal mio naso un uomo orrendo con occhiali mi sta alitando in faccia (non è profumo di rose, se per caso ve lo state chiedendo), e una signora in pratica mi è entrata nel giubbotto. L'autobus riparte e quando arriva alla fermata successiva inizia la follia. Voce ai protagonisti:
Giovanna (accingendosi a salire sull'autobus ormai pienissimo): "Me fate entrà peppiacere? Annate gentilmente più in la che nun ce sto?"
Lucio: "A signò, si lei nu scenne l'autista non chiude le porte."
Giovanna: "E perchè allora nun te ne scenni te?"
Giovanna entra insieme a Mario
Luisa (rivolgendosi a Mario e Giovanna):"Oddio che indecenza, mi avete toccata, ma come vi permettete?"
Mario: "Si figuri se la tocco".
Luisa (rivolgendosi a Giovanna): "Lei signora si è appoggiata, mi stava palpando, stava approfittando della situazione".
P.S. (nota dell'autore): ricordo che le signore in questione avevano circa 60 e 65 anni
Giovanna: "Ma lei è matta, ha gravi problemi mentali, ma si figuri se la tocco".
Luisa: "Si, si, lei mi ha toccata maliziosamente".
Giovanna: "A signò, lei sta male, peserà 150 chili, brutta come la morte, pensi se vado ad abusare di lei, pure volendo".
Luisa: "Lei mi ha toccata".
Giovanna: "Ma vaffanculo"!
Luisa (rivolgendosi a Mario): "Lei mi ha toccato il seno".
Mario: "Guardi signora, neanche le rispondo perchè lei ha evidenti problemi psicologici".
La signora Luisa molla un ceffone al signor Mario.
Il signor Mario risponde mettendo le mani al collo della signora Luisa.
Breve colluttazione tra i due sedata a fatica dagli altri passeggeri.
Sara (rivolgendosi al signor Mario): "Ma lei è matto, ha colpito pure me, non si alzano le mani".
Mario: "Finchè mi insultano va bene, ma se mi mettono le mani addosso io rispondo".
Autista: "Se non la smettete non vi faccio più scendere".
Ore 16:51 L'autobus 310 arriva a Piazza Bologna dove tutti scendono.
Ore 16:39 Autobus 310 per Stazione Termini
Attori protagonisti:
Mario (nome fittizio): signore di 70 anni con cappello
Luisa (nome fittizio): signora grassa di 60 anni
Giovanna (nome fittizio): signora di 65 anni
Attori non protagonisti:
Autista: autista dell'autobus 310
Sara (nome fittizio): ragazza bionda, studentessa probabilmente
Lucio (nome fittizio): ragazzino di 15 anni
Comparse:
Antonello Falchi (nome vero, nel ruolo di me stesso)
altre 40 persone circa
Quando l'autobus si ferma per farci entrare è già stracolmo di gente, a fatica riusciamo ad entrare e a guadagnarci un posticino. Sto talmente comodo e largo che a un cm dal mio naso un uomo orrendo con occhiali mi sta alitando in faccia (non è profumo di rose, se per caso ve lo state chiedendo), e una signora in pratica mi è entrata nel giubbotto. L'autobus riparte e quando arriva alla fermata successiva inizia la follia. Voce ai protagonisti:
Giovanna (accingendosi a salire sull'autobus ormai pienissimo): "Me fate entrà peppiacere? Annate gentilmente più in la che nun ce sto?"
Lucio: "A signò, si lei nu scenne l'autista non chiude le porte."
Giovanna: "E perchè allora nun te ne scenni te?"
Giovanna entra insieme a Mario
Luisa (rivolgendosi a Mario e Giovanna):"Oddio che indecenza, mi avete toccata, ma come vi permettete?"
Mario: "Si figuri se la tocco".
Luisa (rivolgendosi a Giovanna): "Lei signora si è appoggiata, mi stava palpando, stava approfittando della situazione".
P.S. (nota dell'autore): ricordo che le signore in questione avevano circa 60 e 65 anni
Giovanna: "Ma lei è matta, ha gravi problemi mentali, ma si figuri se la tocco".
Luisa: "Si, si, lei mi ha toccata maliziosamente".
Giovanna: "A signò, lei sta male, peserà 150 chili, brutta come la morte, pensi se vado ad abusare di lei, pure volendo".
Luisa: "Lei mi ha toccata".
Giovanna: "Ma vaffanculo"!
Luisa (rivolgendosi a Mario): "Lei mi ha toccato il seno".
Mario: "Guardi signora, neanche le rispondo perchè lei ha evidenti problemi psicologici".
La signora Luisa molla un ceffone al signor Mario.
Il signor Mario risponde mettendo le mani al collo della signora Luisa.
Breve colluttazione tra i due sedata a fatica dagli altri passeggeri.
Sara (rivolgendosi al signor Mario): "Ma lei è matto, ha colpito pure me, non si alzano le mani".
Mario: "Finchè mi insultano va bene, ma se mi mettono le mani addosso io rispondo".
Autista: "Se non la smettete non vi faccio più scendere".
Ore 16:51 L'autobus 310 arriva a Piazza Bologna dove tutti scendono.
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Franco