Il giocatore d'azzardo
Una volta mi consideravo un giocatore d'azzardo. Le mie vicissitudini si basavano principalmente sul gran numero di "puntate" che io azzardavo nella roulette della mia vita. Ma non avevo capito una cosa: ero un giocatore d'azzardo falso, perchè giocavo sui sentimenti e le emozioni degli altri, non sulle mie. Puntavo su qualcosa che non mi apparteneva, e non perdevo mai. Almeno così credevo. Quando però è arrivato il momento di puntare sui miei sentimenti ho capito cosa significava essere un giocatore d'azzardo vero, e ho puntato tutto. Tutto quello che avevo. E ho perso. Eccome se ho perso. Poi col tempo ho capito il vero significato della parola azzardo. Il vero azzardo sarebbe non puntare mai. La vera sconfitta sarebbe non poter mai perdere. Da allora è passato del tempo, a volte sembra un tempo lontanissimo, altre volte sembra un tempo che non è mai finito; e io non ho più scommesso, per lo meno non tutto quello che avevo. Mi piacerebbe un giorno, di nuovo, puntare di nuovo tutto quanto. Forse questa volta sarebbe la mano giusta.
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