Infierire sul cadavere


Che tristezza il calcio italiano. Che tristezza i tifosi che gioiscono per la sconfitta della propria squadra. Che tristezza i giocatori laziali (apparte Muslera e qualche altro) che vanno in campo per perdere.

Sono un appassionato di calcio. Eppure da 5 anni non vado in uno stadio (italiano) a vedere una partita. A volte vorrei farlo e quasi mi chiedo il perchè io non lo faccia. Quello che è successo domenica all'Olimpico è uno dei tanti perchè. Puntare il dito solo sulla partita di ieri però sarebbe ingiusto, sarebbe da qualunquisti, sarebbe da ipocriti, sarebbe da chi questo mondo non lo conosce per niente (cioè la maggior parte). Perchè il calcio italiano è morto da tanto tempo, troppo ormai. Partite come quella di ieri, lo scandalo Calciopoli, gli scontri del derby di due settimane fa, non hanno fatto altro che infierire su un cadavere che è tale da lunghissimo tempo. L'episodio dell'Olimpico è solo un'altra tacca da aggiungere alle schifezze presenti nel calcio italiano. La non cultura del calcio italiano. Dove tutto è permesso.

Dove è permesso truccare i bilanci. Dove è permesso far dopare i giocatori. Dove è permesso comprarsi le partite. Dove è permesso picchiarsi dentro e fuori lo stadio. Dove è permesso morire. Dove è permesso tutto e il contrario di tutto. I tromboni che ieri si sono svegliati da un lungo sonno per disquisire su Lazio-Inter e sulla sportività o meno della partita forse hanno memoria corta o forse non sanno nulla.

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