Tutti uguali


Qualche giorno fa in un post ho analizzato l'uso del "lei" nella vita di tutti i giorni, oggi parlerò di una sua forma simile ed estremizzata, addirittura ancora peggiore: l'uso di sostantivi quali onorevole, dottore, ingegnere, e via dicendo che alcuni utilizzano per dialogare con una persona o per rivolgersi a qualcuno. Insomma, al posto di usare il nome proprio, usano il nome del lavoro della suddetta persona o del ruolo che essa rappresenta nella nostra società così fortemente classista, in un'ennesima forma di ossequioso rispetto e paraculismo. Per esempio: buongiorno dottore, vuole il caffè? Oppure: ingegner Rossi, tutto bene oggi? Ma questi sono esempi della realtà quotidiana che non renderebbero bene l'idea perchè ormai molti lo dicono quasi da prassi, e non da leccaculismo, quindi voglio che si capisca correttamente ciò che scrivo. Mi danno molto più fastidio certi addetti ai lavori che quando parlano di qualcuno si rivolgono in questa maniera. Come nei servizi dei telegiornali italiani, argomento il papa: "sua santità si è recato al bla bla bla"... Sua santità? Sua santità il cazzo, chiamalo papa al massimo, ma non vedo il motivo di chiamarlo sua santità; chi gliela ha affibbiata la santità?!? L'ha avuta per diritto divino? O più semplicemente è stato eletto da un consiglio di persone facenti parte della monarchia più assoluta esistente al mondo? Proprio oggi, mentre ero in una libreria, sentivo il commesso che si rivolgeva ad alcuni signori (che suppongo facessero parte del parlamento) così: "Onorevole glielo incarto il libro?" "Onorevole, le consiglio questo..." ONOREVOLE? Onorevole un par de ciufoli, ma che cazzo mi rappresenta questo modo di rivolgersi a determinate persone e ad altre trattarle in maniera diversa? O chiamiamo tutti anteponendo il ruolo o il mestiere (buongiorno macellà, come sta? oh, buongiorno spazzino, tutto bene, e lei muratore?) o SEMPLICEMENTE si smetta di fare i ruffiani e paraculi e non si dica niente. Perchè la vedo sempre una forma di rispetto esagerato verso gente che non mi pare abbia fatto nulla per meritarselo, soprattutto se è gente che non conosciamo personalmente. Io quando non ti conosco ti tratto educatamente, poi quando approfondisco la conoscenza ti do il mio rispetto se te lo meriti, altrimenti non vedo perchè ti debba rispettare, solo perchè sei il papa o un senatore? Io rispetto le persone per come sono dentro, per la loro personalità, per i loro pregi e difetti, non me ne frega assolutamente una mazza del loro "titolo". Quando andavo all'università mi facevano ridere quelli che si rivolgevano al rettore chiamandolo "il magnifico"! Mio caro rettore, apparte che di magnifico io conosco solo il gelato (che merita questo appellativo tra l'altro), ma non le sembra di esagerare un po' troppo con la superbia? Perchè non farsi chiamare l'eccezionale, o l'eccelso... Ma l'apice si tocca in un altro ambito: siete mai stati al cimitero? Penso di si, avete notato che in alcune tombe, oltre al nome del defunto, anteposto proprio al nome c'è scritto, ad esempio: dottor Mario Rossi 1900-1982. Cioè, avete capito? Pure da morti la loro alterigia è immensa...

Commenti

Anonimo ha detto…
Ahahah, grande dottò!!! Isa

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