Il lei


Quando le persone hanno paura del prossimo, dell'altro, del diverso, erigono i muri. Muri insormontabili perchè costruiti con i nostri pregiudizi e la nostra ignoranza. Il "lei" è un muro enorme. Il dare del lei non è una forma di rispetto, è una forma di ruffianeria mascherata da rispetto. Io non rispetto una persona se le do del lei, rispetto una persona se la ascolto, se presto attenzione a quello che dice e alle sfaccettature del suo carattere, se la tratto con umiltà. Il lei non è educazione. Non può essere educazione coniugare un verbo in un modo piuttosto che in un altro. E' solo formalismo. Alcune persone vogliono che le si dia del lei perchè così credono di acquistare importanza e di avere rispetto dal prossimo. Niente di tutto questo può essere vero, è solo conformismo. Odio tutto quello che è forma e non sostanza. Il nostro quotidiano è permeato di forma che prende il sopravvento sulla sostanza. Peccato, perchè se ci fermassimo a guardare e ad accorgerci del vero valore intrinseco delle cose, delle azioni, delle persone, dei rapporti umani, scopriremmo un mondo e una realtà molto più profonda e intensa. Una realtà che ci permetterebbe di vivere la vita in maniera più approfondita, una realtà che non ci farebbe sprecare neanche un giorno, di non perdere tempo con inutili comportamenti di facciata, come invece accade troppo spesso di questi tempi.

Commenti

Anonimo ha detto…
è vero, dar del lei è formalismo, ancor di più se lo si pretende, ma a me fa piacere e trovo rispettoso dar del lei all'anziana signora che posso incontrare sull'autobus o ai giardinetti...e so che lo fai anche tu :-)
Antonello Falchi ha detto…
Ok, non facciamo di tutta l'erba un fascio, quello dell'anziana signora è un caso limite, non parlo del lei dato solo per dire "prego si vuol sedere", parlo del lei usato in maniera continuativa in certi ambienti.

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