Sono cattivo?


Ok, va bene, è morto Mike Bongiorno, istituzione della televisione italiana, re dei quiz, bla bla bla e mille altri salamelecchi. Però ogni volta che muore un famoso ci devono fare due palle così su quanto questo fosse bravo, in gamba e via discorrendo. Ci fanno vedere la camera ardente, la cerimonia funebre, per una settimana tutti i media ne parlano in continuazione. Ma basta, basta, era un personaggio pubblico, diciamo che è morto e buonanotte al secchio. E invece no, interviste a chi lo conosceva bene, a chi aveva lavorato con lui, a chi gli era affezionato, a chi non lo conosceva affatto. Ma non se ne può più. Aveva 85 anni, ha fatto una vita agiatissima, ha avuto una bella esistenza ed è stato molto più fortunato della maggior parte dei comuni mortali. Ma che muoia in pace, a quanti hanni si voleva che arrivasse?!? Tutta questa disperazione e riverenza da parte di alcuni non riesco a capirla, anzi non la concepisco proprio. Era bravo a fare il suo lavoro (non molto negli ultimi tempi), ma io non vedo chissà quali imprese degne di essere ricordate e osannate. E' morto, come succede ogni giorno a centinaia di persone. Non vedo grandi differenze. Ma forse sono io quello cinico.

Commenti

Anonimo ha detto…
Hai ragione, ma per chi passa la vita intera sotto i riflettori è coerente che anche nel momento della morte riceva lo stesso trattamento. Ad ogni modo non preoccuparti, perchè come è consuetudine per tutti i grandi e piccoli avvenimenti, dopo che giornali e tv ne hanno straparlato per giorni, cadrà inesorabilmente nell'oblio. Detto questo, preferisco sentir parlare di Mike piuttosto che veder passare sui vari tg l'intervista a Noemi Letizia che, dalla passerella di Venezia, accolta come una gran diva, ci informa che intende fare l'attrice...
Antonello Falchi ha detto…
Per Anonimo: Che la televisione italiana non fosse di qualità è ormai un dato di fatto, che i giornalisti intervistino cani e porci è una prerogativa nostra, sperando che altri paesi non ci prendano come esempio. Le varie Noemi Letizia e le loro tristi storie sono solo una conseguenza di tutto ciò.
ALESSIA ha detto…
Pienamente daccordo con Antonello.Ho anche inserito un commento a riguardo su facebook il giorno della scomparsa di Mike:
"E basta con questo Mike Bongiorno...dispiace a tutti, ma nn è motivo di disperazione! Vorrei vivere anche io fino ad 85 anni, con abbastanza soldi da sfamare 2 generazioni a vivere con i vantaggi di cui usufruiscono tutti i personaggi famosi!Ma anche senza una lira...c'è gente che ha vissuto 30 anni in meno concretizzando sicuramente di + per la società!"
Agli inizi di Agosto è morto mio zio con il male del secolo...53 anni, 2 figlie mie coetanee laureande,con una moglie che viveva solo ed esclusivamente x lui, infermiere ancora in servizio e senza anni a sufficienza x usufruire della pensione!Chi ha + bisogno di essere pianto, lui o Mike! Sarò cinica e senza cuore lo so, ma sarà stato il lutto da poco avuto in famiglia o i tanti pianti e la depressione di 3 anni fa avuta per la scomparsa della persona + importante della mia vita...fatto sta che sarò dispiaciuta di + quando moriranno i miei 2 pesciolini rossi!!!
Anonimo ha detto…
come al solito mi trovi d'accordo eh..e un piccolo ps,finalmente sei tornato,non avevo più manco il collegamento tra i preferiti!!Quindi tornerò ad essere uno dei tre lettori del blog!! :-) Franco
Anonimo ha detto…
mi sembra un po' troppa esagerata l'attenzione data alla morte di mike bongiorno e ai suoi funerali...ma a me sembra altrattanto esagerato l'accanimento contro quest'uomo che ha come unica colpa ,l'essere un personaggio pubblico, che ha avuto come unica mira nella vita apparire ed essere famoso... cosa a cui ambisce la stragrande maggioranza del pianeta. ogniuno di noi ha perso un caro con una malattia devastante, un tragico incidente, e se non è certo una notizia d'importanza nazionale, sconvolge le nostre vite in maniera inreversibile. ma il fatto che interessi al popolo italiano l'esequie di un personaggio della tv fa solo parte del gioco. è vero ha guadagnato molto, viveva in modo agiato e certo non s'alzava alla quattro di mattina per arrivare in fabbrica, ma non per questo dobbiamo demonizzarlo... allora la morte del re del pop?certo i due personaggi non sono paragonabili, ma il concetto è quello! perchè provare dispiacere e compassione per un uomo che ha speso la sua vota e i suoi miliardi di milioni di dollari per distruggere se stesso e la vita di tre poveri bambini che egoisticamente ha scelto di mettere a mondo( non contribuendo neanche nella parte ludica del processo di procreazione)....
Antonello Falchi ha detto…
Anche per Michael Jackson personalmente non ho provato alcun dispiacere. Il mio sfogo non riguarda la persona in sè (anche se non stimo ne Bongiorno che Jackson) ma la macchina mediatica che si mette dempre in moto in casi come questi, e che condiziona ahimè, troppe persone.
sere ha detto…
e la fantastica nuova publicità? anche da morto gli fanno fare i spot....ammettilo è un mito ahahahahah...E BASTA!

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